Giacomo Mazzariol ‘Mio fratello rincorre i dinosauri’

Giacomo ha diciannove anni quando scrive questo libro. Suo fratello Giovanni tredici.

Gio ha la sindrome di Down. Non una malattia, ma un modo diverso di concepire e di vedere il mondo. «La diversità è un valore, basta scendere dai piedistalli di egoismo o narcisismo e guardare il mondo da un’altra prospettiva» scrive Giacomo.

Mio fratello rincorre i disonauri’ è un romanzo di formazione, la storia di una famiglia, e in particolare di due fratelli. La storia di un modo di diventare adulti del tutto particolare, raccontata da un ragazzo come tanti, studente, matto per la musica, e appassionato della vita.

Quando Giacomo viene a sapere, in modo fortuito, che il fratellino è affetto dalla sindrome di Down, chiede al padre il perché non gli fosse stato detto nulla in precedenza. Il genitore risponde: «Il punto, Giacomo, è che Giovanni è Giovanni. Non la sua sindrome. Lui è se stesso. Ha un carattere, dei gusti, dei pregi e dei difetti. Come tutti noi. Non ti abbiamo mai detto della sindrome perché noi stessi non pensiamo a Giovanni in questo modo. Non è la sindrome, – e fece le virgolette con le dita, – che occupa i nostri pensieri. Ma Giovanni. Non so se mi sono spiegato».

Intanto gli anni passano, e per Giacomo sono anni di continue scoperte accanto a Gio. «Giovanni era come un pacchetto di caramelle tutte diverse, finché non le hai finite non sai qual è la più buona».

Per Giacomo il suo fratello ‘diverso’ è una ricchezza, una luce nei momenti più bui, la gioia nelle giornate più tristi. Maestro di vita in grado di insegnargli che in fondo «non conta essere alti, conta essere all’altezza», e che «anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno», e poi che i giudizi degli altri, le risate, le offese non possono toccare la parte più intima dell’animo, perché «loro ridono di noi perché siamo diversi, e noi rideremo di loro perché son tutti uguali». Insomma Gio è il suo supereroe.

Due anni fa Giacomo pubblica un video di cinque minuti su youtube, ‘The Simple Interview’, dove s’inscena un colloquio di lavoro tra il ‘capo’ (Giacomo) e l’aspirante impiegato (Gio). Cinque minuti di grande profondità, disarmante, commovente, oserei dire geniale. Il video ha avuto un’eco imprevedibile: i principali quotidiani gli hanno dedicato la prima pagina con commenti anche sulla stampa internazionale.

«Il colloquio è la nostra società, è il nostro mondo pieno di aspettative: il datore di lavoro si aspetta solo che Giovanni abbia i requisiti per produrre. Non lo guarda, non si chiede chi ha davanti. Il colloquio è uno schifo, è del tutto fallimentare. Ma a Giovanni non interessa affatto: gli offre una caramella e corre via».

  • Dove va?

«Non gli importa niente del colloquio. A lui interessava solo conoscere un’altra persona. Lui non ragiona a lungo periodo, ha obiettivi semplici, quotidiani. Se c’è una cosa che Giovanni mi ha insegnato in questi anni, è a vivere semplicemente, noi abbiamo bisogno di tante cose per essere pieni. Lui ha avuto meno da qualcuno, non so se da Dio, e forse è meno in grado di produrre, ma regala emozioni e questo ha un enorme valore.

  • Ci sono cose che lo rendono triste?

«Abbiamo più paure noi, in realtà. Lui sa perfettamente accettare quello che succede, siamo noi che pensiamo sia infelice perché ha avuto meno. Io penso che Giovanni è così e basta. Io ho i capelli marroni e gioco male a calcio, lui ha meno talento per la matematica e un cromosoma in più. Mi insegna ogni giorno a scendere dal piedistallo, a essere umile, a capire che sei felice quando riesci a vedere il mondo di ogni giorno. Senza di lui sarei solo uno sbruffone» (Da un’intervista a Giacomo Mazzariol per ‘la Repubblica’, 5 aprile 2015).

2 thoughts on “Giacomo Mazzariol ‘Mio fratello rincorre i dinosauri’

  1. Bellissimo, mi sono commosso.
    Leggerò con grande piacere il libro e ne regalerò una copia ad una coppia di amici che hanno 2 bimbi, di cui il secondo affetto dalla sindrome di Down.
    Grazie Paolo per le belle “scoperte” che ci fai fare.
    Gerardo

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