OMELIA 3a Domenica Tempo Ordinario. Anno A

«Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,

sulla via del mare, oltre il Giordano,

Galilea delle genti!

16 Il popolo che abitava nelle tenebre

vide una grande luce,

per quelli che abitavano in regione e ombra di morte

una luce è sorta.

17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”.

18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo». (Mt 4, 12-23)

 

Gesù inizia ‘ufficialmente’ la sua attività pubblica dopo trent’anni di vita nascosta. L’amore comincia ad uscire, a vivere di incontri, di misericordia, di abbracci, di guarigioni, di lacrime e di gioia. Matteo ci ricorda che quando l’Amore comincia ad agire, le circostanze storiche, l’ambiente sociale, il ‘mondo’ non sono certamente nelle condizioni ottimali. Siamo in un periodo di forti persecuzioni, di sofferenza, di oppressioni. Nessuna illusione, non vi è un tempo migliore dell’altro per cominciare a vivere. Nessun tempo è propizio per cominciare ad amare, o se vogliamo ogni tempo, ogni istante è quello giusto.  L’adesso è l’unico momento favorevole all’amore, con tutte le sue contraddizioni, le pesantezze e le insensatezze.

 

Il testo ci dice che Gesù lascia Nàzaret (v. 13) dove ha trascorso appunto quei trent’anni di nascondimento, nella quotidianità più semplice. A far cosa? Ad imparare il mestiere più duro che esista: vivere. Ci vuole molto tempo per imparare a crescere e ad amare, perché il bene ha bisogno di tempi lunghissimi per affermarsi.

A compiere il male ci vuole un attimo.

Lascia Nàzaret e si reca a Cafarnao. Una cittadina posta accanto all’importante via maris, strada che congiungeva grandi imperi del nord con quelli del sud, crocevia di popoli, culture, religioni. Dio decide di entrare dentro la storia degli uomini, tutti gli uomini, soprattutto quelli lontani, i malati e gli ingiusti. L’Amore entra dentro la non credenza, il dubbio, la lontananza; raggiunge sempre l’uomo là dove questo sta morendo. “Son venuto a chiamare i peccatori, gli ingiusti, i malati…” è il refrain presente di continuo nei Vangeli. Questa è la bella notizia evangelica.

 

Gesù comincia la sua attività dentro di me, per compiervi una ri-creazione. Tutto per me può ora ricominciare: non sono più schiavo di logiche maligne, quelle proprie di ogni re di turno, fatte di potere, ricchezza, possesso, violenza. La sua luce mi fa vedere la realtà com’è veramente, perché è una rivelazione, toglie il velo sulla storia. La sua parola, le sue azioni mi mostrano che la vita non è un gioco di potere, la realtà è ben altra: possibilità di prendersi cura, giocarsi relazioni nell’amore, nel perdono, nel ridonare luce a chi vive solo più nelle tenebre.

 

Gesù compie in me la ri-creazione dicendomi: Convertiti! (v. 17). Ovvero, cambia direzione alla strada di morte che hai intrapreso e che ti sta portando verso il nulla. Cambia mentalità, logica di esistenza, modo di pensare (questo è il più profondo significato di conversione = cambiamento di mentalità), di vedere la realtà, di giocarti le relazioni, le scelte che fai… E questo puoi farlo «perché il regno dei cieli è arrivato (v. 17)». Ora è qui accanto a te, anzi: è dentro di te!

E cos’è questo ‘regno dei cieli’, questo ‘regno di Dio?’. È ciò che corrisponde al tuo cuore, ciò che hai sempre desiderato nel profondo: la pace, la benevolenza, la luce, un senso, la giustizia.  Ebbene, ora tutto questo è arrivato, è qui! L’amore si è fatto presenza.

 

«Se percorrerai terre e mari e scavalcherai colline e monti, troverai tracce del divino, se scendi nel profondo del tuo cuore, vi troverai Dio stesso» (Madeleine Delbrêl).