OMELIA di Pasqua di Risurrezione. Anno B

«Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti». (Gv 20, 1-9)

 

Maria di Magdala va al sepolcro, letteralmente “nel giorno uno”, e quando sorge un’alba nuova. È il giorno di una nuova creazione (cfr. Gn 1, 1); Cristo la luce (cfr. Gv 8, 12) è entrato nel regno dei morti e ha vinto le tenebre; nel sepolcro è entrata la vita e ha annientato la morte.

 

Dopo Maria di Magdala, a quel sepolcro giunge per primo Giovanni (v. 4), il discepolo amato. L’amore mette ali ai piedi, e possiede il primato su tutto. Arriva per primo ma sa attendere (v. 5): l’amore aspetta sempre l’altro, perché l’altro è semplicemente altro da noi, e in quanto tale va atteso. Non si può far esperienza del Risorto da soli! È solo l’amore, in quanto capace di attenzione all’altro, che fa sperimentare la vita risorta (cfr. 1Gv 3, 14).

 

E cosa vede l’amore? Letteralmente il testo dice: «Teli di lino stesi là» (v. 5). Sono teli nuziali imbevuti da trenta chili di profumo! (cfr. Gv 19, 39). Il sepolcro si è trasformato in alcova. In quel sepolcro andremo ad adagiarci anche noi tutti, ma in virtù di quel giorno uno, saremo deposti su di un letto nuziale; s’incontrerà lo Sposo che proprio là ci ha preceduti e unendoci a lui avremo la vita per sempre. Dio ha conosciuto la morte perché noi cessassimo di conoscerla per sempre. La morte non è più un male, ha perso il suo lato sinistro, e si è trasformata in sorella morte (Francesco), possibilità dell’unione con lo Sposo per essere finalmente un tutt’uno con lui, e facoltà di amare come ha amato lui.

 

Solo chi ha conosciuto l’amore comprende il vero significato del sepolcro.

Solo chi ama possiede occhi capaci di interpretare la realtà in modo diverso.

Solo per chi ama, ogni giorno è una ri-creazione, ogni passo una corsa verso il compimento, ogni relazione un dare la precedenza all’altro, ogni sguardo sulle cose un vedere che rivela il senso, ogni vedere un muovere alla fede, ogni atto di fede un abbandono alla fedeltà a quel Dio che non può abbandonare i suoi figli nel buio del sepolcro.