OMELIA SS. TRINITÀ. Anno C

Gv 16, 12-15

“Lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità” (v. 13).
La vita di Dio, o se vogliamo Dio come vita, lo Spirito, abita in noi permettendoci pian piano di emergere verso un compimento che non avrà fine, la nostra verità, la nostra piena umanità.
Paolo dice che questo Spirito riversa sé stesso nel nostro cuore (Rm 5, 5) e quest’ultimo comincia a fiorire, a dilatarsi sino ad ‘assomigliare’ al cuore stesso di Dio. L’essere ‘ad immagine e somiglianza di Dio’ (cfr. Gn 2, 27), non è dunque qualcosa di pregresso che abbiamo perso a causa del nostro peccato, ma piuttosto la nostra destinazione.
La verità ci sta dinanzi, non alle spalle.
Non siamo esseri decaduti, ma fragilità in via di compimento.
La questione sarà rimanere aperti a questa energia interiore perché ci conduca verso l’ascesa al nostro pieno compimento. Ma è necessario prestarle molta attenzione, escogitare modalità per entrare in contatto con essa, facendo così esperienza della ‘verità tutta intera’ di cui parla Gesù, immaginata come Trinità, l’Amore manifesto. Ed è importante sottolineare che a questa verità siamo chiamati tutti a parteciparvi, non solo quelli che si reputano con le carte in regola.
Qualcuno ha detto che “se la Chiesa traccia un cerchio, la maggioranza dell’umanità è fuori del cerchio, se il Padre traccia un cerchio c’è tutto, dentro”. Occorre non perdere di vista il cerchio del Padre, e contemplarlo sempre dall’interno.
Viviamo nel frammento, e nessun segmento della linea è la linea.