OMELIA XVII domenica Tempo Ordinario. Anno C

Lc 11, 1-13

C’è una crescita anche nella preghiera, come si cresce nell’amore: dalle prime infatuazioni, fragili e bisognose, verso un amore adulto, gratuito, capace di silenzio e fedeltà.

All’inizio della vita spirituale, preghiamo per chiedere, e poi lo Spirito sospinge altrove.

Gesù dice: «Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto» (Mt 7,7). Ma poco prima ammonisce: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: credono di essere esauditi a forza di parole. Non siate come loro: il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate» (Mt 6,7-8). Quale dei due Gesù dobbiamo ascoltare? Quello che ci invita a domandare… o quello che ci spinge a tacere?

La verità è che non dobbiamo scegliere. Gesù non si contraddice: ci accompagna. Educa e fa crescere: dalla preghiera come richiesta alla preghiera come comunione.

Dall’implorazione alla presenza.

Dalla parola al silenzio.

«Quando preghi, entra nella tua stanza, chiudi la porta…» (Mt 6,6). Ovvero, ‘entra nella stanza del tuo cuore’, nel luogo dove non servono parole. È lì che Dio attende, non fuori.

Meister Eckhart, il mistico del silenzio, è drastico, ma non crudele. Parla come un amante ferito da un amore interessato. Dice: «Chi prega Dio per ottenere qualcosa, lo ama come si ama una vacca per il suo latte. Non ama Dio, ama ciò che vuole da Lui. Dio, così, diventa un mezzo, un servo, un idolo.»

La preghiera non è commercio, e quindi scambio. È ritorno. Sprofondamento. Nella nostra verità più profonda, che è divina.

Quando si ama davvero, non si chiede nulla. Quando sei perso nell’abbraccio dell’amato, che senso ha scrivergli ancora lettere?

Forse la preghiera adulta è proprio questo: riconoscere che Dio non è altrove, ma dentro. Che non è un potere da convincere, ma Presenza da abitare. È un perdersi in Lui, ricordandoci chi siamo. Un ritorno a casa.

Non più grido di bisogno, ma silenzio d’unione.

Non più parole, ma presenza.

Come dice Rūmī, il poeta del cuore:

«Non sei una goccia nell’oceano.

Sei l’oceano in una goccia.

Quando bruci nel fuoco dell’amore,

quello è il tuo vero atto di preghiera.»

In quel fuoco non si parla più. Si ama. Si tace. Si è.